CIAO GIGI!

Aho’, che spiacevoli coincidenze questi addii in sequenza!

Eppure, sono certa che Gigi Proietti, uno dei pilastri della romanità, ne avrebbe riso, come solo un grande può ridere della propria dipartita. Oggi, 2 novembre, la festa dei morti, sarebbe stato il suo ottantesimo compleanno, data sulla quale lo stesso Proietti aveva fatto battute in passato: in effetti, nascere e morire nel giorno dei morti ha un che di paradossale!

Mia mamma era un’appassionata del Maresciallo Rocca, le cui repliche non smettono di essere riproposte ogni anno. Io lo ricordo in Brancaleone, ma lo preferivo a teatro, nei monologhi in tv o anche solo nelle interviste in cui non riusciva a contenere il suo carisma incredibile.

D’altra parte i romani son romani e quando si tratta di comicità è difficile batterli! Con quell’estroversione, quell’accento un po’ cafone e un po’ bonaccione che fa subito simpatia!

Ma Proietti era un burlone saggio, che incitava le persone a non mollare, convinto che l’amore – e non la rabbia, nè l’odio – avrebbe salvato il mondo.

E allora ciao Gigi, mi piace pensare che tu te ne sia andato apposta oggi, per fare un ultima mandrakata a tutti quanti!

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